Investire in Borsa: Madrid offre alcune interessanti opportunità

Nell’immaginario collettivo, la Spagna viene vista, talvolta, come un paese allegro, dinamico ed in continua evoluzione. Un’idea che poco si discosta dalla realtà, anche se l’economia spagnola ha subito, negli ultimi dieci anni, qualche battuta d’arresto, perlomeno se rapportato a quanto avvenuto negli anni precedenti.

Con l’avvento del nuovo millennio, infatti, la Spagna ha vissuto un vero e proprio boom economico, col PIL che è cresciuto costantemente per quasi dieci anni. A fare da traino, all’epoca, era stato il settore edilizio, seguito a ruota da quello turistico: la Spagna, spesso, era la meta preferita per le vacanze di moltissimi italiani, complici anche i prezzi decisamente più competitivi.

Dopo la crisi del 2012, la Spagna ha mostrato tangibili segnali di ripresa

Due settori, quelli poc’anzi citati, indubbiamente importanti, ma che con lo scoppio della crisi finanziaria del 2008, che ha toccato sensibilmente il settore edile, ha causato una brusca frenata della crescita economica spagnola, complice anche da uno spaventoso deficit commerciale che ha complicato, ulteriormente, il quadro economico spagnolo.

Negli anni successivi alla crisi, infatti, la Spagna ha vissuto anni complicati e difficili, con la disoccupazione che è arrivata a sfiorare il tasso del 25% ed un rapporto deficit/PIL in costante aumento, anche se quest’ultimo dato, soprattutto se rapportato con quello nostrano, non è mai stato borderline.

Il colpo di coda di questa crisi è avvenuto nel 2012: a pochi mesi di distanza di quanto avvenuto in Italia, la Spagna ha visto sensibilmente allargare lo spread nei confronti del Bund tedesco arrivando a toccare anche il 7%, soglia psicologica per dichiarare un paese in default.

L’intervento congiunto di BCE, FMI e Commissione Europea, che hanno fornito un prestito – a condizioni certamente non agevoli – di 40 miliardi, ha consentito alla Spagna di risollevarsi: il tasso di disoccupazione è sceso stabilmente sotto il 20% e lo spread si è ristretto costantemente sotto i 100 bps. Il rapporto deficit/PIL, a differenza di quello italiano, è sotto controllo.

Negli ultimi anni, di conseguenza, investire in Spagna è tornato ad essere appetibile per tanti risparmiatori. Quest’ultimi, spesso, dimostrano di aver fiducia nel paese iberico allocando una parte dei propri risparmi nelle migliori azioni spagnole presenti nell’IBEX, l’indice di borsa spagnolo, analogo del nostro FTSE-MIB.

Borsa di Madrid: lo storno delle scorse settimane, la rende appetibile

Esistono delle analogie fra la borsa spagnola e quella italiana. Anche la Borsa del paese iberico, infatti, è particolarmente esposta al settore finanziario: alcuni titoli come Banco Santander o Banco Bilbao sono scambiati in tutto il mondo, anche per la forte vocazione internazionale di questi due istituti di credito.

Negli ultimi anni, però, l’industria spagnola ha mostrato segnali di ripresa, che si sono riflettuti anche se altri titoli presenti nell’indice azionario. Telefonica, ad esempio, è diventato un colosso del settore delle telecomunicazioni, arrivando ad essere quotata non solo alla Borsa di Madrid, ma anche a Londra, Milano, New York, Francoforte e Tokyo. Una società che ben conosciamo anche in Italia, vista la rilevante partecipazione detenuta in Telecom Italia sino a qualche anno fa.

Un’altra azienda spagnola famosa in tutto il mondo è sicuramente la Repsol, una multinazionale con interessi in oltre 30 paesi, fra i leader del settore petrolifero e del gas naturale. Oltre alla Spagna, Repsol sviluppa il proprio core business in America Latina, Portogallo e, in parte, anche nel nostro paese.

Nelle ultime settimane, complice l’esplosione dell’emergenza sanitaria, il listino iberico, così come la maggior parte delle borse mondiali, ha subito un pesante storno, rintracciando circa il 30% rispetto ai valori di aprile 2019. Tenendo presente un quadro di volatilità che, almeno per un anno, dovrebbe perdurare nei mercati finanziari, questo potrebbe essere il momento propizio per allocare una parte dei propri risparmi nelle migliori azioni del mercato spagnolo.

D’altro canto, la Spagna, nonostante la politica rigorosa adottata dai vari governi, dal 2016 in poi ha mostrato confortanti segnali di ripresa: investire nell’IBEX, ovviamente in un’ottica di diversificazione dei propri investimenti, potrebbe essere una buona idea per i trader nostrani.