Quando si necessita di un po’ di liquidità, sia per necessità improrogabili che per togliersi qualche piccolo sfizio, le alternative da prendere in considerazione possono essere molteplici. In alcuni casi, però, l’onere da sostenere è impegnativo, col pagamento di commissioni o interessi che gravano, seppur in un arco temporale diluito, sulle tasche di ogni singolo risparmiatore.
Esiste una soluzione, invece, che consente di ottenere liquidità senza dover sopportare oneri, incassando immediatamente una determinata somma. È il caso, ad esempio, di tutti quei gioielli che non si indossano da tempo, spesso riposti in un cassetto del comodino oppure, qualora il valore fosse più elevato, in una cassaforte o una cassetta di sicurezza.
Rivolgersi ad operatori qualificati ed affidabili
Quando si decide di vendere un gioiello, però, è indispensabile tenere in considerazione alcuni fattori di fondamentale importanza, al fine di effettuare l’operazione nella massima sicurezza e al prezzo effettivamente confacente a quelli presenti in quel determinato momento sul mercato.
Per questa ragione, il primo fondamentale consiglio è di rivolgersi ad un intermediario serio e affidabile come Gioiello Sicuro, che opera da svariati anni sia tramite la grande vetrina del web e il proprio punto vendita. Esistono operatori che svolgono la propria attività tramite internet, e in alcuni casi sono professionali e attendibili, ma è sempre meglio affidarsi a quegli intermediari che possono essere reperibili anche “fisicamente”.
Una soluzione, quest’ultima, certamente preferibile al vecchio e caro “Banco dei Pegni”, usato non di rado come ancora di “salvezza” per ottenere un po’ di liquidità: in tantissimi casi, infatti, il bene viene valutato per una cifra inferiore rispetto al proprio valore reale, creando, conseguentemente, un disagio per il venditore.
Prima di vendere qualsiasi bene prezioso, tuttavia, è opportuno rivolgersi ad una serie multipla di operatori, al fine di verificare quale sia la miglior valutazione possibile e che l’intermediario al quale ci stiamo affidando operi nel pieno rispetto della normativa vigente. La comparazione, in molti casi, mette in evidenza come la valutazione sia sensibilmente differente da operatore a operatore ed offre uno spunto interessante per comprendere quale sia l’opzione maggiormente confacente alle nostre esigenze.
Piccolo vademecum su come vengono valutati i gioielli venduti
Per comprendere, ulteriormente, se il compratore è un intermediario sicuro, possiamo valutare le recensioni presenti sul web: pur non essendo esaustive, in quanto in alcuni casi potrebbero essere non confacenti alla realtà a causa di giudizi artificialmente inseriti per migliorare o peggiorare la singola reputazione di un operatore del settore, possono fornire un supporto importante nella scelta.
Un punto cruciale è comprendere come vengono valutati i beni preziosi. La loro valutazione, infatti, varia in base alla caratura del gioiello: solo l’oro 24 carati verrà considerato a prezzo pieno, mentre sotto questa soglia la valutazione dell’oro presente sarà inferiore (ad esempio, il 18 carati avrà una valutazione massima del 75% del prezzo dell’oro in quel momento)
Per non arrivare “impreparati” all’appuntamento, possiamo reperire alcune utili informazioni sul gioiello che vogliamo vendere mediante la lente d’ingrandimento, che consentono di leggere le minuscole scritte presenti sullo stesso: se troviamo le scritte “GP” o “GF” significano che il gioiello è solo superficialmente ricoperto d’oro e la valutazione, di conseguenza, sarà congrua alla limitata presenza del più nobile dei metalli.
Oltre alla caratura, è fuor di dubbio come pesi anche il “brand”, ovvero l’azienda produttrice del gioiello. Pensare che una classica fede nuziale possa avere lo stesso valore economico di un gioiello creato da un noto designer è utopistico, nonostante l’elevato valore, soprattutto morale, che diamo al primo.