Quando si decide di “fare impresa”, oggi a maggior ragione, gli aspetti da valutare sono tanti, talvolta complessi. Tralasciando quelli di natura commerciale, che variano inevitabilmente dal business che si vuol intraprendere, un nodo cruciale è rappresentato dalla tipologia della società che si vuol aprire.
Il nostro ordinamento, d’altro canto, consente svariate opzioni: dalle ditte individuali a quelle di capitali, passando per quelle a responsabilità limitata. Queste ultime, a conti fatti, sono quelle maggiormente presenti lungo Stivale, che è fortemente caratterizzato dalla presenza delle piccole e medie imprese, da alcuni definite, non casualmente, come la spina dorsale dell’economia italiana.
SRLS: in cosa differisce dalla SRL?
Le società a responsabilità limitata hanno il grande pregio, a differenza di quella di capitali, di poter tenere nettamente distinto il patrimonio personale dell’imprenditore da quello aziendale: in caso di default, quindi, lo stesso non dovrà rispondere alle richieste dei creditori con beni mobili o immobili di sua proprietà.
La legge italiana consente la costituzione di due distinte tipologie di società a responsabilità limitata, che, pur avendo diversi punti in comune, differiscono in alcuni aspetti in maniera sostanziale: la SRL e la SRLS. La prima è, ormai, un caposaldo dell’ordinamento italiano: costituita quasi settant’anni fa, ha vissuto uno strutturale cambiamento nel 2003, assumendo l’attuale fisionomia.
La SRLS, invece, è stata istituita nel 2012, col chiaro intento di rendere più semplice l’accesso al mondo dell’imprenditoria anche a coloro che, perlomeno, inizialmente, non potevano disporre di grandi capitali. Uno strumento, di conseguenza, al quale hanno fatto largo ricorso i giovani: una fetta consistente di start up, infatti, hanno avuto origine con questa tipologia di società giuridica.
La differenza che balza all’occhio immediatamente è il requisito minimo relativo al capitale sociale: se per la SRL servono almeno €.10.000,00, la SRLS consente di poter avviare la propria attività conferendo anche un solo €uro. Il capitale sociale, però, non potrà mai superare €.9999,99: qualora fosse superata tale soglia, è indispensabile aprire una SRL o virare verso tipologie attinenti alla sfera delle società di capitali.
Come costituire una SRLS
L’apertura di una SRL semplificata passa da alcuni inevitabili step: oltre a stabilire il capitale sociale, è necessario definire la ragione sociale e stipulare un contratto tramite atto pubblico certificato da un notaio. I tempi medi di avviamento di queste società è di circa 20 giorni. Grazie al web, tuttavia, è possibile procedere alla costituzione srl semplificata accelerando significativamente i tempi, grazie al supporto di alcuni professionisti qualificati del settore.
La voce “costi fissi” è da tenere in considerazione anche nel momento in cui si decide di costituire una SRLS. I più gravosi sono: diritti camerali (€.100,00 ca); tassa di vidimazione dei libri sociali (€.310,00 ca.); imposta di registro (€.200,00); acquisto, vidimazione e bollatura dei libri sociali (€.100,00 ca). A differenza della SRL, tuttavia, non sono previsti oneri notarili: l’atto pubblico costitutivo è totalmente gratuito.
Sono in molti a chiedersi, quindi, se sia maggiormente conveniente procedere all’apertura di una SRLS o di una ditta individuale. Ogni caso, si suol dire, fa storia a sé. E una soluzione valida per qualsiasi circostanza, non può ovviamente esistere. Va sottolineato, però, come la gestione fiscale di una ditta individuale è certamente meno conveniente: la possibilità di dedurre spese dal reddito IRPEF è inferiore rispetto ad una SRLS, comportando un aggravio del carico fiscale in capo alla società.
A dodici anni dalla sua introduzione, si può affermare che questa tipologia di società abbia rappresentato una ventata di freschezza nel mondo imprenditoriale nostrano, consentendo a diversi soggetti di poter fare “impresa”. Oggigiorno, quasi il 40% delle società a responsabilità nate nell’ultimo triennio sono SRLS.