Differenze tra confettura e marmellata

Negli scaffali dei supermercati si affiancano l’una accanto all’altra merendine colorate, biscotti, snack e golosità di ogni tipo, ma quando si passa accanto allo scaffale di confetture e marmellate ci assale una sorta di nostalgia di cose buone, semplici e genuine. Presi dal sentimento e dalla golosità infiliamo nel carrello i preziosi vasetti di confetture e marmellate, con cui preparare uno spuntino goloso e salutare. Marmellate e confetture, spalmate in buona quantità sul pane o su una fetta biscottata fanno venire l’acquolina in bocca a grandi e bambini.

I dolci buoni di un tempo

Basta tornare indietro di qualche decennio, quando il dolce era preparato in casa da mamme e nonne con gli ingredienti semplici che di trovavano con facilità, a chilometro zero diremmo oggi. Nell’orto o in campagna venivano coltivati e raccolti i frutti e le verdure di stagione e per conservarli e renderli disponibili anche nei mesi successivi, venivano messi in conserva. Con la frutta un tempo si preparavano marmellate e confetture fatte in casa. Così nei ricordi e nei racconti dei nostri nonni gustare un cucchiaio di marmellata era il momento più dolce della giornata, atteso come una festa, con grande entusiasmo soprattutto da parte dei bambini.

Marmellate e confetture restano un elemento intramontabile della tradizione culinaria italiana e non solo, sono diffusissime in molti Paesi e costituiscono la base indispensabile per molte ricette tradizionali, per esempio in Inghilterra sono una vera istituzione gli scones con la marmellata da gustare con il the delle cinque. Così gli amanti della semplicità non sapranno resistere ad una fragrante crostata, o i più sofisticati vorranno stupire il loro palato con stimolanti abbinamenti di confetture e formaggi aromatici. Ma quando parliamo di confetture e marmellate in realtà stiamo parlando della stessa cosa, oppure ci sono delle differenze?

Confettura e marmellata sono semplicemente due sinonimi?

Nell’uso comune molto spesso i due termini sono utilizzati come sinonimi, per cui non stupirti se non sai la differenza tra confettura e marmellata.  Per rispondere alla domanda un primo indizio lo si può trovare leggendo con attenzione le etichette dei prodotti o il menù di un ristorante, potrai notare come i due termini vengano utilizzati in modo differente. Marmellata e confettura differiscono per gli ingredienti utilizzati nella preparazione e per la differente percentuale di frutta impiegata.

Per fare chiarezza partiamo spiegando come si realizza la confettura. Con il termine confettura si indicano i prodotti i cui ingredienti sono costituiti da differenti tipi di frutta, non esistono restrizioni sulla tipologia di frutta ed è anzi possibile miscelare anche differenti tipi, per cui possiamo assaporare una confettura di lamponi così come una confettura di frutti di bosco.

Un aspetto importante è la proporzione della quantità di frutta impiegata nella preparazione, tanto che esiste una normativa europea che disciplina la definizione del prodotto in base alla percentuale di frutta in esso contenuta. Nel caso della confettura la quantità di frutta minima prevista è pari al 35%, anche se sono previste alcune eccezioni per alcune tipologie di frutti.

La principale differenza tra la confettura e la marmellata consiste nel fatto che quest’ultima deve essere esclusivamente a base di agrumi, per cui potremo gustare una marmellata di limoni, arance amare o arance rosse per esempio. Le differenze non finiscono qui, come anticipato una caratteristica importante è la percentuale di frutta, che nel caso della marmellata deve attenersi oltre la soglia minima del 20%.

La definizione della marmellata è restrittiva anche nella definizione delle parti del frutto utilizzate nella lavorazione, che deve essere eseguita con la polpa, la purea e anche la scorza del frutto. Naturalmente maggiore è la quantità di frutta presente e migliore sarà la qualità del prodotto.