Coltivazione indoor: tecniche e regole da seguire

Chi è appassionato di giardinaggio, a volte, non ha a disposizione tutto lo spazio necessario per coltivare delle piante e fare in modo che queste possano crescere nel modo adeguato nel corso del tempo. Per questo motivo, una soluzione molto interessante può essere rappresentata dalla coltivazione indoor, una possibilità davvero utile per dedicarsi a questa pratica in un luogo chiuso e dalle dimensioni limitate, come una stanza dedicata. Naturalmente, bisogna fare in modo di creare le condizioni ideali per fornire alle piante le sostanze nutrienti di cui hanno bisogno. Ma non bastano soltanto i nutrienti, perché sono necessari anche la corretta illuminazione e ovviamente l’acqua. Con una coltivazione indoor è possibile usufruire di numerosi vantaggi, tra i quali possiamo ricordare l’opportunità di controllare l’ambiente di riferimento, che non è soggetto tra l’altro ai cambiamenti del clima.

Le varie tipologie di coltivazione indoor

A livello pratico bisogna distinguere fra vari tipi di coltivazione indoor, che si possono compiere con diversi prodotti, come quelli che si trovano su Idroponica.it. Ci sono tecniche molto semplici, adatte anche a chi non ha molta dimestichezza con questo tipo di coltivazione, e metodologie che si configurano come più complesse, per veri esperti.

Per esempio possiamo citare quella che è conosciuta con il nome di idrocoltura. Essa è rappresentata dalla coltivazione delle piante senza terra. Come substrato si utilizzano vari materiali, come per esempio la perlite e l’argilla, e il tutto prevede l’utilizzo dell’acqua. A seconda delle loro fasi di sviluppo, le piante possono essere nutrite con differenti sostanze ricche di minerali.

La coltivazione aeroponica è un tipo particolare di tecnica che dà la possibilità di lasciare nude le radici delle piante. Quindi queste ultime vengono alimentate attraverso l’acqua nebulizzata, che viene arricchita da sostanze nutritive.

Poiché le piante crescono in un ambiente chiuso e controllato, difficilmente vengono intaccate da malattie, da insetti o dallo sviluppo di funghi. Ecco perché in questo modo viene evitato l’utilizzo di pesticidi o di sostanze chimiche.

L’utilizzo del grow box

Indipendentemente dalla tecnica di coltivazione che si decide di utilizzare, quando si ricorre alla coltivazione indoor, si ha bisogno di un grow box. È un grande contenitore in cui le piante vengono messe, cercando di passare dalla fase di germinazione alla fase di fioritura.

La struttura del grow box in genere è rivestita da un telo impermeabile, che, all’esterno, è nero, mentre all’interno è argentato. In questo modo, dalla parte argentata, la luce ha la possibilità di essere riflessa in maniera uniforme.

Ma non stiamo parlando di luce solare, perché questa non penetra all’interno del grow box e quindi si devono utilizzare delle lampade che sono adatte a simulare l’azione dei raggi del sole. Si può scegliere in questo modo di regolare l’intensità della luce e il tempo previsto per l’irradiazione.

Le regole che riguardano le piante

Le fasi dell’irradiazione devono essere decise in base al tipo di piante adottate per la coltivazione. Infatti non tutte le piante hanno bisogno della stessa quantità di luce per germinare o per crescere. Per esempio durante la fase di germinazione è importante che ci siano almeno 20 ore di luce nell’arco di una giornata, in modo che i semi possano svilupparsi.

Nella fase della fioritura si può ridurre l’illuminazione a circa 12 ore. Non si deve dimenticare che comunque sono molto importanti anche le ore in cui le piante rimangono totalmente al buio.

Fondamentale è cercare di alternare le temperature più alte a quelle più basse, per esempio temperature comprese tra i 20 e i 27 gradi, come di solito avviene per l’escursione termica tra il giorno e la notte. Nel grow box si deve cercare di favorire la ventilazione, ottenendo così un ricircolo dell’aria, per rifornire le piante di ossigeno e di umidità.